Calendimaggio 2019

Presentazione

Neppure la pandemia li può fermare. Sia pur tra tante limitazioni, accorgimenti e rinunce, la ricorrenza laica delle poesie dei nostri ragazzi è andata comunque in onda. Sì, in onda anziché in scena, perché, è verosimile, in quella strana primavera per molti di loro come per molti di noi, le relazioni sociali sono state veicolate come mai prima nella storia dell’uomo, dall’etere, quando non via cavo, aprendoci ad un’ipotesi di futuro ambivalente: tanto innovativo quanto distopico. Per questo comunque inquieto. Così, la ventitreesima edizione sarà indimenticabile. Per la prima volta, qui come altrove, non dimenticheremo ciò che è accaduto nel 2020, non confonderemo questa edizione con altre come, nostro malgrado, accade spesso nella routine degli avvenimenti e nel passare veloce delle stagioni. Ricorderemo come abbiamo vissuto quello strano presente chiusi in casa gomito a gomito con degli “sconosciuti”: i nostri ragazzi, che abbiamo imparato a riconoscere, mangiando alla stessa tavola, infornando insieme il pane, condividendo ore serali, ora improvvisamente libere dalle nostre ansie per il rientro tardivo dalla discoteca o da plumbei e claustrofobici locali, da riempire con cose da fare che avevamo dimenticato in un tempo lontano della loro infanzia. Certo, anche se un po’ impauriti, ci siamo beati della ritrovata intimità, ma cosa sarà invece accaduto a loro? Allora non può accadere che nelle poesie si ritrovi parte di questo tempo sospeso? Da un lato l’ansia per un possibile futuro deprivato chiusi com’eravamo nella prigione (perlopiù) dorata di casa propria, la solitudine delle relazioni interpersonali filtrate dalle algide piattaforme elettroniche dei nostri smartphone, il paradosso del nemico invisibile, incontrollabile, imprevedibile proprio nell’età dove tutto è invece appare possibile. Dall’altra, la fine della frenesia come metronomo delle nostre giornate, la riscoperta di un altro mondo ecologicamente possibile, il senso dimenticato di una comunità solidale che del male comune ha fatto il suo mezzo gaudio. Ora, se anche la “normalità” prima o poi tornerà prepotente nelle nostre vite, ai nostri ragazzi con le loro poesie, ai tanti artisti con le loro opere, a tutti coloro che con la cultura hanno costruito preziosi scrigni di memoria, dovremmo riservare un sentimento di gratitudine per averci conservato momenti unici della nostra vita, forse irripetibili. La stessa riconoscenza che dobbiamo a coloro i quali, insegnati, funzionari, semplici appassionati, più testardi della pandemia e dei tagli delle risorse pubbliche, hanno consentito tutto questo.

Giuseppe Augurusa
(Assessore Cultura Città di Arese)

 

Calendimaggio resiste, in questo periodo difficile, e continua a raccogliere poesia, frutti del pensiero e della sensibilità di tanti giovani che si sono ritrovati nel mezzo di questa pandemia. La poesia resta, vive e ci fa vivere anche (e forse soprattutto) nei periodi più difficili. Questo è frutto dell’impegno di chi in questi mesi ha continuato a credere nella bellezza delle parole e all’importanza di portare avanti il concorso che da tanti anni coinvolge bambini e ragazzi della nostra città e che li spinge a sperimentare questa forma di espressione. Ora andiamo avanti e proviamo a ripartire, confortati e guidati dalla poesia, che oggi, ancora più di ieri, ci aiuta a guardare al futuro con fiducia e speranza.

Valentina Giro
(Assessora Cultura Città di Rho)

Commissione

Alice Serrao - Poetessa, laureata in Filologia, Docente di lingua Italiana e Latina presso il Liceo Classico Clemente Rebora di Rho, ha fatto parte del gruppo Culturale “La Spera” e coordina un gruppo di giovani poeti “Altre Rime”.

Maria Grazia Cislaghi - Già Dirigente della Biblioteca Comunale di Arese, collaboratrice di numerose attività culturali, tra cui la presentazione di libri.

Ombretta Degli Incerti - Già Preside del Liceo Classico Clemente Rebora e Presidente del Distretto scolastico.

Adriano Molteni - Scrittore e poeta premiato in Italia e all’estero per le sue opere, membro di giuria di premi nazionali, ha ideato e realizzato in team il Palio della Città di Rho nel 1996.

Mattia Pedota - Docente universitario di Economia Industriale al Politecnico di Milano e alla MIP Business School e consulente freelance. I suoi articoli, conseguenti le attività di ricerca scientifica, sono stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali.

Piero Airaghi - Diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Brera, organizzatore e animatore di iniziative culturali, è fondatore del Premio Nazionale di Pittura Il Pomero, ed è stato insignito del premio “Ambrogino d’oro” dal Comune di Milano.

Roberto Mosca - Autore di poesie e prose, collabora con centri di lettura, scuole ed associazioni per la promozione di eventi culturali.